맘마 마르게리타의 일상

맘마는 은인이 가져다준 감자를 한 솥 삶으려고 아궁이에 불을 지펴 올려놓고 젖은 손으로 숨 가쁘게 방에 들어왔다. 맘마가 앉은 자리 양옆에는 바느질감이 수북이 쌓여있는 의자들이 있다. 함께 방에 들어온 덩치 큰 아이 하나가 고개를 떨군다. 전에는 그리도 착하고 유순하던 아이가 어찌 이리 변덕스럽고 산만하기 짝이 없이 되었는지 모르겠다 싶은 맘마가 부드럽고도 자상하게 묻는다. “너 전에는 안 그랬는데 요새는 도대체 왜 그러니? 왜 그렇게 자꾸 나쁜 아이가 되려고만 애를 쓰는 것이야? 도통 기도도 하지 않고 말이야. 하느님께서 너를 보살펴주시지 않으면 어쩌려고 그래? 계속 그런 식으로 살면 어떻게 되겠어? 그래도 하느님께서 너를 버리지 않으신다는 것만큼은 잊지 말아야 해. 너의 선택이야. 내려가고 싶으면 내려갈 것이고 올라가고 싶으면 올라갈 수 있을 거야. 앞으로 살아가야 할 세상은 넓고도 커. 거친 세상 풍파를 헤치며 어찌 나아가야 하는 줄도 모르고 나아가다 보면 나락으로 떨어지고 말 거야.”

얘기 중에 다른 녀석 하나가 기다리라는 말도 할 새 없이 문을 두들김과 동시에 밀치고 들어온다. 맘마에게 뭔가를 부탁하려는 눈빛이 역력하다. 내키지 않는다는 듯이 퉁명스러우면서도 다른 한편에서는 어쩔 수 없다는 표정이다. 눈빛만으로도 이미 아이의 필요를 알고 있는 맘마와 아이 사이에 말이 오간다. “그래, 알았어. 네 말대로 해 줄게. 그런데 고백성사는 하러 갔었니?” “저번 날 아침에는 시간이 없었어요.” “그럼 토요일에는?” “성사를 보려는 애들이 너무 많았어요.” “주일엔?” “아직 준비가 덜 되었었어요.” “그럼, 그렇지. 못된 세탁 꾼은 좋은 돌을 절대로 찾을 수 없는 법이야, 안 그래?”(*핑계 없는 무덤이 없다는 뜻. 당시에는 세탁일을 하는 이가 집집마다 돌아다니며 세탁물을 수거하여 강이나 개울가에서 매끄러운 돌 위에서 작은 돌로 두들겨 빨래를 해다 주고 품삯을 받는 경우가 많았다)

숨돌릴 틈도 없이 다른 애 하나가 들어와 자기 옷에 단추가 떨어졌다며 입이 나와 징징대며 보챈다. 맘마가 옆에 있는 바느질 바구니에서 단추와 실 바늘을 집어 건네며 말한다. “이 정도는 너 스스로 할 수 있어. 어디 한번 해 봐. 혼자서 하는 법도 배워야 해. 이쪽저쪽 양손 모두 손톱을 깎을 수 없는 사람은 벌이를 못 한다는 것을 알아야 해.”(*손이 게으른 사람은 가난해지고 손이 부지런한 사람은 재산을 모은다 – 잠언 10,4 / 손발이 나서지 않고는 해결되는 일이 없다는 뜻)

빼꼼히 열린 문틈 사이로 작은 애 하나가 들어와 울면서 다른 애들이 자기를 놀리며 괴롭혔다고 하소연한다. 아이는 방에 들어서자마자 방 한쪽 구석에 서서 눈물을 훔친다. 그리고 착한 맘마가 건네주는 작은 포도송이 하나에 금세 미소를 짓는다. 아이들을 달래고 위로하는 데에 맘마는 가히 천재다. 맘마가 어린애를 어르며 말한다. “눈물 뚝! 에게, 겨우 그런 것 가지고 울어? 누가 그랬어? 못된 놈들 같으니라고! 화가 나더라도 그 자리에서 쪼끔만 참아 봐. 그래도 친구들이고 형이잖니. 천국에는 널 괴롭히는 애들이 아무도 없을 거야. 알지? 세상에는 항상 못된 애들이 있게 마련이고 어디에나 괴롭히는 애들도 있게 마련이야. 그래도 우리는 다 함께 살아야 하는 한 가족이라는 걸 잊지 말아.”

열린 문을 통해 밖으로 눈이 간 맘마가 황급히 뛰쳐나가 생각이 없는 한 애가 무심코 안 입는 옷을 찢어 별 쓸모도 없는 것을 만들려고 하던 헌 옷을 낚아채며 말한다. “왜 이런 식으로 귀한 천을 허비하려 드니? 너에게는 소용이 없어도 다른 곳에는 쓸모가 있을 수 있어. 아무 소용이 없는 것처럼 보이는 손톱도 마늘을 까는 데에는 다 소용이 있지.”(*개똥도 막상 약에 쓰려면 없다는 뜻. 맘마는 자투리 시간의 소중함을 강조하고, 작은 것도 소홀히 해서는 안 된다든가, 여러 일을 동시에 처리해야 할 때 이 속담을 즐겨 사용했다)

그러자 저쪽 다른 쪽에 있던 애가 저녁나절에 쓰려고 손질해둔 양파와 오이같은 채소를 부엌에서 들고 나가 다른 애들에게 우쭐대며 자랑하듯 이를 가지고 장난하고 있는 것이 눈에 띄었다. 맘마는 종종걸음으로 달려가 이미 지저분해지고 부러진 채소들을 작은 바구니에 다시 담으며, “자-알 했군, 잘했어! 그런데 양심은 간지럼과 같아서 어떤 이는 간지럼을 타기도 하고 또 어떤 이는 타지 않기도 하는 법이지.”라고 말씀하셨다. 그렇게 핀잔과 야단 아닌 야단을 맞고 죄송하다는 말도 없이 뻔뻔스럽게 무엇을 잘못했냐는 식으로 뻘쭘한 애를 결코 싫어할 수 없는 눈으로 흘겨보던 맘마는 “열 살에 모르면 스무 살에도 모르고, 스무 살에 모르면 서른에도 모를 수가 있어. 그러다 죽으면 어떡해?” 하였다. 그 말씀은 맘마가 자주 애용하던 문구였다.

나간 김에 감자 솥을 내려놓고 뚜껑을 열어 식히며 한숨을 돌리려는 사이 어떤 애가 부엌문을 우당탕 활짝 열고 뛰어 들어온다. 맘마는 사랑스러운 눈으로 그를 보시며 “여기 꼬리가 아주 긴 사람이 있네!” 하였고, 애가 얼굴을 붉히며 계면쩍어하는 사이 아이 뒤로 조용히 문을 닫아주며 미소 지었다. 맘마는 언제 어느 장면에서나 큰 애면 큰 애대로, 작은 애면 작은 애대로 모두에게 적절하고도 잘 알아들을 수 있는 효과적인 표현과 몸짓으로 가르침과 예의를 가르쳐주는 자상한 선생님이요 어머니며 친구요 누님이었다. 발도코의 애들은 누구나 그분을 “맘마”라고 불렀으며, 그분이 계시는 곳이면 어디나 쉴 새 없이 들락거리는 애들 때문에 아침부터 저녁까지 도무지 문이 닫힐 새가 없었다.(MB, 제3권, 34장의 내용을 임의 제목을 붙여 각색하였음. 아래는 해당 대목의 이탈리아어)

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Margherita è seduta nella sua stanza, e a destra e a sinistra sono alcune sedie sulle quali stanno ammonticchiate le robe da cucire. Cucisce indefessamente senza alzare gli occhi. Un giovinetto le sta innanzi colla testa bassa. Prima era docile e devoto, ed ora incomincia a divenir capriccioso e dissipato. Margherita gli sta dicendo: – E perchè sei così cambiato da quello di una volta? Perchè sei diventato cattivo? Perchè non preghi! Se Dio non ti aiuta, che cosa vuoi [373] fare di bene? Se non ti emendi dove andrai a finire? Guarda che il Signore non ti abbandoni. – E concludeva: Scende chi vuole, monta chi può. Quando aveva da fare con un imprudente dicevagli: Il mondo è rotondo e chi non sa navigare va al fondo.

Un altro che ha commesso qualche fallo non tanto leggiero, viene a chiederle un favore. Colla destra tesa, colla mano aperta attende di essere contentato, ma colla sinistra un po’ vergognosetto si copre una parte della faccia. Margherita gli dice: – Sì: farò quel che tu domandi; ma dimmi: sei andato a confessarti?

– Ieri mattina non ebbi tempo.

– E sabato?

– Ce ne erano troppi intorno al confessionale.

– E Domenica?

– Non ero preparato.

– Già! Una cattiva lavandaia non trova mai una buona pietra.

Uno è in atto di presentarle una giubba, facendole vedere che manca un bottone e pregandola a volerglielo cucire. Essa gli porge bottone e ago, e gli dice: – E perchè non puoi cucirlo tu stesso? Prendi il filo, prendi l’ago. Bisogna avvezzarsi a fare un po’ di tutto: Non sai che colui il quale non è capace a tagliarsi le unghie con tutte due le mani, non riuscirà a guadagnarsi il pane?

Un piccolino è venuto piangendo a lamentarsi con lei dei torti che gli sembra di aver ricevuti, ovvero degli sgarbi che gli hanno fatto i compagni. Si è seduto sovra uno sgabelletto ai piedi della buona mamma; e in atto di sorridere, mentre coi dosso della mano si asciuga le ultime lagrime. Margherita gli ha detto una facezia e gli porge un grappoletto d’uva. Essa in questi casi era mirabile nel consolare [374] gli afflitti; diceva: – Piangi solamente per questo? Oh minchione! Non lo sai che bisogna avere un po’ di pazienza? Solo in paradiso starai tranquillo. Già si sa: In nessun paese si sta più male che nel paese di questo mondo: Ovvero: Non vi è alcun paese in cui vi siano tante miserie come al di qua e al di là di Po.

Uno spensierato è intento a stracciare un fazzoletto lacero per fare una palla o un libro già usato per i suoi divertimenti. Margherita lo sorprende in quell’atto e gli toglie di mano quell’oggetto, dicendogli: – E perchè sciupi a questo modo la roba? Mi dici che non serve più: Fino le unghie vengono a proposito per togliere la pelle all’aglio. – E questo proverbio lo ripeteva parlando della preziosità del tempo, del tener conto delle minime cose, del disimpegnare contemporaneamente varii ufficii quando si poteva.

Alcune volte un bricconcello riusciva a sottrarle dalla cucina una cipolla, o altra cosa di simil genere e sorridendo la faceva vedere di nascosto ad un compagno, che stava in agguato osservandolo. Margherita colla coda dell’occhio lo sorprendeva in quell’atto: – Ma bravo, dicevagli: La coscienza è come il solletico: chi lo sente, e chi non lo sente. – Frase che ripeteva eziandio tutte le volte che uno si scusasse quando era avvertito, o diceva: Che male ho fatto io! Quando un allievo non si correggeva di qualche suo difetto, se qualcuno scusavalo col dire che era giovane e che farebbe giudizio poi, ella rispondeva: – Chi a venti (anni) non sa, a trenta non fa e sciocco morrà!

Le erano pure comuni certi frizzi per insegnare ai giovani quei principii di buona educazione che si confanno ad ogni classe di gente. Per dire di alcuno, se un fanciullo entrava in sua camera lasciando la porta spalancata: Pst, pst, te, te! – essa diceva, come chiamando un cagnolino. [375] Con ciò indicava che i cagnolini entrano per una porta senza chiuderla. Lo spensieratello intendeva benissimo quel gergo e arrossendo chiudeva adagio adagio la porta mentre Margherita sorrideva. Di tutte queste piccole scene famigliari se si volessero ritrarre le varie circostanze, se ne potrebbe comporre una piccola galleria di quadretti da sbizzarrire il pittore più fantastico, ornate di un’ingenuità e placidezza da rapire i cuori.

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